6.41 by Blondel Jean-Philippe

6.41 by Blondel Jean-Philippe

autore:Blondel, Jean-Philippe [Jean-Philippe, Blondel]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858413241
editore: Einaudi
pubblicato: 2014-04-07T22:00:00+00:00


– Scusi.

– Si figuri.

Mi ha sfiorato.

Basta una cosa cosí, sfiorarsi, per far rinascere impressioni, colori, verde scuro, blu intenso, un sottobosco. Sono mai andato a passeggiare nel bosco con Cécile? In ogni caso, non me ne ricordo. Eppure mi ricordo molte cose. Tra cui qualcuna che vorrei dimenticare. Il modo in cui mi sono comportato con lei alla fine. Vorrei dirle che dopo non mi è piú successo. È vero. Prima di lei sí. Potevo essere un gran villano. Un cafone. Tutti quei termini che non si usano piú.

Ci ero quasi riuscito.

Chiudendo gli occhi, con le sue gambe che sfioravano le mie, potevo ritrovarci. Il nostro modo di muoverci. Di parlarci. Spacconi. Con quella voglia di insinuare ovunque un po’ di derisione. Ironici da morire. Che vanità. Che atteggiamento.

Vibra il cellulare.

Sms di Christine. «Dobbiamo parlare». Ecco a cosa servono i cellulari – a mandare un messaggio per dire che dovremmo parlare. Adesso sí che è il momento di essere sarcastici. Ma essere sarcastici da soli non vuol dire niente. E la mia vicina non ha nessuna intenzione di rivolgermi la parola. Chissà se mi ha riconosciuto. Io direi di sí, adesso – ma è pura vanità. Come se fossi un tipo indimenticabile. E il mio corpo non fosse cambiato per niente. Prima ci credevo. Che il corpo invecchiava restando asciutto: le rughe, i tratti piú marcati, tutto qua. Mentre invece adesso sembro un pallone. Un palloncino un po’ ridicolo, incastrato in un sedile delle Ferrovie.

Cosa posso rispondere a Christine? Cosa dovrei rispondere? «Quando vuoi», «Sí», «No», «E poi?», «Mi manchi».

O invece un’espressione banale, descrittiva. «Sono in treno». E aggiungere un po’ di pepe, di provocazione: «Con Cécile Duffaut». Ma no, non servirebbe a niente – Christine non la conosce, Cécile.

E poi è solo un dettaglio, questo incontro in treno, no? Ci sono un sacco di altre donne che avrei potuto incontrare in treno. Donne che, loro, hanno contato davvero nella mia vita. Virginie, ad esempio. Quella prima di Christine. Due anni insieme. Tante cose in comune. E tante differenze – impossibile costruire su una palude del genere, e a quel tempo avevo già voglia di roba solida, di cemento, di protezione contro l’erosione. O Élise. È vero: Élise. Soltanto un mese ma talmente intenso da mozzare il fiato. Doveva andare in Brasile, con un biglietto di ritorno open per un anno, ma soprattutto non era per niente sicura di usarlo, sognava il Brasile da quando era piccola. Una notte mi ha detto: «Potresti raggiungermi, potresti mollare tutto e partire con me». Lo diceva e sorrideva. Sapeva che erano solo parole al vento. Non sono il tipo capace di fare una cosa del genere. Tra l’altro, non conosco nessuno, nel mio giro, capace di essere cosí impulsivo. Certe decisioni sopra le righe esistono solo nell’immaginazione della gente, nei romanzi mediocri, nei telefilm della domenica. Chissà dove abita adesso, Élise. Non riesco a immaginarmela da vecchia. Forse non è neanche vecchia. Forse è morta. Da un pezzo. Ecco una cosa che mi turba.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.